Per il restauro e la riqualificazione di Forte Portuense esistono molti progetti, per i quali il comune di Roma ha a suo tempo stanziato un tesoretto di 4,5 milioni di euro. L’ultimo in ordine di presentazione risale al marzo 2019 e prevede un riutilizzo pubblico, con co-working, laboratori, gallerie d’arte e rappresentazioni all’aperto.
Nel maggio 2021 tuttavia, tutti questi progetti vengono di colpo messi in archivio, e superati da un protocollo d’intesa, siglato tra l’Amministrazione Raggi e l’ADM, l’agenzia statale delle Dogane e Monopoli.
L’accordo prevede che le Dogane si facciano carico, a proprie spese, di acquisire, ristrutturare e attrezzare il Forte, per svolgervi poi all’interno, a lavori conclusi, le attività proprie dell’ente, destinando una parte delle strutture a funzioni aperte alla cittadinanza.
Il cardine dell’accordo è la nascita del “Museo del falso”, un piccolo museo a carattere laboratoriale in cui gli studenti delle scuole saranno affiancati dai tecnici delle Dogane per imparare a riconoscere un prodotto genuino da uno contraffatto.
L’accordo prevede anche che le Dogane facciano una bonifica degli spazi esterni, aprendoli al pubblico con gli orari di un parco cittadino, che siano destinati spazi a sala conferenze e esposizioni temporanee, e che il comune di Roma possa continuare a fruire della piazza d’armi per organizzarvi eventi.
Il progetto presenta vantaggi evidenti: il recupero strutturale e funzionale dell’edificio, atteso da anni; ma a fronte di questo c’è il rischio concreto che il grosso del Forte rimanga chiuso al pubblico. A fronte di questo, però, il grosso del Forte rimarrà sostanzialmente chiuso al pubblico. Il Forte insomma sarà strappato al degrado, ma le ricadute positive per la comunità locale sembrano modeste: Il Forte sembra destinato a rimanere un gigante addormentato.
(articolo aggiornato il 28 Ottobre 2022)