Una breve cronistoria può tornare utile, per raccontare gli interventi fatti sulla ex fabbrica Mira Lanza.

Le prime operazioni di restauro risalgono al 1999, con il Progetto urbano Ostiense-Marconi del sindaco Francesco Rutelli. Viene resturato il primo dei tre blocchi di cui si compone la fabbrica, che diventa il Teatro India, sede secondaria del Teatro di Roma.

Secondo e terzo blocco vengono assegnati, rispettivamente all’Accademia di arte drammatica Silvio D’Amico e alla realizzazione di un asilo nido comunale, ma i restauri vengono rimandati a tempi migliori, e ad oggi non sono mai arrivati.

Il progetto Ostiense-Marconi prevede anche di costruire ex novo, sui terreni liberi a nord della fabbrica, un edificio di grande volumetria: la Casa dello Studente dell’università Roma Tre, su progetto dell’architetto Franco Purini. Si procede ai sondaggi archeologici, ma emerge che nel sottosuolo ci sono delle preesistenze importanti; e Roma Tre, nel tempo, deciderà di costruire lo studentato altrove. Il progetto di Casa dello Studente, ad oggi, non è quindi più attuale.

Nel 2003 il progetto Ostiense-Marconi viene aggiornato, con l’aggiunta della convenzione urbanistica “Parco Papareschi”, che prevede, nei terreni a sud della fabbrica, due diversi interventi: il primo è il restauro di alcuni vecchi caseggiati e l’edificazione di edifici nuovi (un hotel, un caseggiato a uffici, un parcheggio interrato e la passerella pedonale di via Einstein); il secondo è la realizzazione di un parco pubblico, il Parco Papareschi.

La costruzione degli edifici procede spedita, mentre la realizzazione del parco pubblico si arena di fronte alla mancanza di fondi. Per la precisione, i fondi ci sono, e derivano dagli “oneri a scomputo” della vicina urbanizzazione Romana Docks, sulla sponda opposta del fiume; ma occorrono altri fondi ancora, perché dai primi carotaggi sul suolo emerge la presenza di un forte inquinamento, che richiede una costosa bonifica dei terreni. Il Parco Papareschi rimane dunque un obiettivo, ma la sua realizzazione viene rimandata a tempi migliori, che ad oggi non sono ancora arrivati.

Gli anni che seguono sono la cronaca di piccoli e grandi insediamenti abusivi, incendi e crescente degrado. C’è un momento in cui la situazione precipita, ed è l’aprile 2014, quando, nella notte che segue un intervento di sgombero di occupanti abusivi, nel secondo e terzo blocco della Mira Lanza scoppia un incendio devastante, che divora i tetti a capriate lignee della struttura.

Con le braci ancora fumanti, l’ex fabbrica viene di nuovo occupata; e questo segna un momento di cesura, perché segna la perdita di possesso della struttura da parte dell’amministrazione comunale.

Le cronache dei giornali riportano di un altro sgombero eseguito nel maggio 2018, con i sigilli rotti il giorno dopo e la fabbrica di nuovo occupata. A dicembre c’è un altro incendio.

Di recuperare secondo e terzo blocco si torna a parlare nel dicembre 2019, con il sindaco Raggi.

L’occasione è il bando internazionale Reinventing Cities. Il bando ha lo scopo di rigenerare vecchi edifici abbandonati, come appunto la Mira Lanza, coinvolgendo i privati.

In pratica, il bando prevede due fasi. Nella prima, chiamata “manifestazione di interesse”, progettisti e investitori fanno avanti, e propongono al Comune la loro idea su come ripensare la fabbrica abbandonata. Questa fase è basata su un “confronto virtuoso tra pubblico e privato”, cioè fra le legittime aspettative dei finanziatori e gli altrettanto legittimi interessi della comunità locale, dell’Amministrazione cittadina e di una richiesta di sostenibilità ambientale, innovazione e inclusione sociale. Sono arrivate le prime manifestazioni di interesse e, nel luglio 2020, è iniziata la fase di confronto.

La seconda fase, invece, è quella della proposta vera e propria da parte dei finanziatori, a cui segue da parte del Comune, la scelta dei finalisti e poi del progetto migliore. Nel cronoprogramma del Comune la selezione dei finalisti doveva avvenire nel febbraio 2021, poi rimandata a settembre 2021.

Alla fine arriva la doccia fredda: nessun investitore ha presentato proposte. Nessuno insomma sembra interessato a reinvetare l’ex saponificio di Marconi.

A determinare il fallimento del bando pare siano state le richieste comunali, ritenute  esose dagli investitori internazionali. Era previsto infatti, per lo stabilimento in abbandono, un canone di affitto di 8 milioni di euro per 50 anni, e che gli investitori si facessero carico della bonifica dei suoli intorno alla fabbrica su cui dovrà sorgere il Parco Papareschi.

Le cronache intanto riportano di nuovi incendi. Un rogo si accende nel gennaio 2022; un altro avviene a maggio.

Il bando Reinventing Cities viene riproposto nel giugno 2022 dal sindaco Gualtieri, , questa volta senza richieste economiche predeterminate: saranno in pratica gli investitori a dire al Comune “quanto offrono” per ottenere in concessione i due blocchi abbandonati dell’ex Mira Lanza e i terreni liberi intorno, su cui sorgerà il Parco Papareschi.

Il nuovo bando aggiunge i criteri di innovazione, inclusione e sostenibilità ambientale due nuovi criteri: il modello della “Città dei 15 minuti” e la produzione di posti di lavoro sul territorio. Questo il nuovo cronoprogramma: selezione delle manifestazioni di interesse per ottobre 2022; proposte finali per aprile 2023 e per giugno la scelta del progetto migliore. Vedremo.

Nel giugno 2022 intanto si è svolto alla Mira Lanza un sopralluogo di tecnici comunali e polizia locale, per individuare le criticità da risolvere, prime tra tutte la vegetazione infestante e i cumuli di rifiuti.


(articolo aggiornato il 6 Novembre 2022)