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Al tempo delle guerre puniche: la masseria del Torcularium

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Una nuova nemica impegna adesso i Romani: Cartagine. La vittoria definitiva del 146 a.C. consegna a Roma territori immensi: a sud Sicilia e Africa; a est Macedonia e Grecia; a nord-ovest Gallia Cisalpina e Spagna. Con la vittoria la popolazione urbana cresce e le ville rustiche devono trasformarsi in efficienti macchine agricole, per soddisfare...

La dea senza nome della luce solare e delle messi mature

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Segue un tempo tranquillo e senza guerre, di cui Roma approfitta per darsi le prime regole. Le azioni umane sono ora scandite da un nuovo calendario, suddiviso in giorni fasti, buoni per lavorare, e nefasti, in cui è meglio riposare. Gli Arvali governano il tempo e l’agricoltura, battono il ritmo del lavoro dei campi....

Romolo e i Fratres Arvales: la fondazione di Roma

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Un istante dopo che Romolo ha scavato il solco invalicabile, il pomerium, si consuma la tragedia. Remo, livido di gelosia, balza armato oltre la fenditura. Scoppia il parapiglia: Faustolo accorre per placare gli animi e viene trafitto da Remo; in risposta Romolo uccide il fratello. Un parricidio e un fratricidio: Roma nasce così, con un solco colmo...

I Latini, il Foro Boario e il Tempio di Ercole

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Attraversato il fiume all’Isola Tiberina, il tratturo del sale prosegue ancora, verso l’interno: i latini daranno a questa percorrenza il nome di Via Salaria. Gli studiosi, tuttavia, considerano il Battuto Campano (etrusco) e la Via Salaria (latina-italica) un’unica percorrenza funzionale, e hanno coniato il nome complessivo di Asse viario Salaro-Campano. A...

I primi abitatori delle paludi saline

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A partire dal X secolo a.C. si affacciano sul territorio altre culture progredite: quella dai caratteri villanoviani sulla riva destra del Tevere e, sul versante opposto, quella proto-latina originaria dei Colli Albani. Sono due culture molto diverse: nella prima sgomita e si fa largo un nuovo attore sociale, il mercante; nella seconda domina, per...

A Montecucco, sulle tracce di un villaggio dell’Età del bronzo

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Facciamo un passo in avanti e arriviamo alla fine dell’Età del rame (2300 a.C.). Di mammiferi da cacciare ne sono rimasti pochi e il Sapiens deve aguzzare l’ingegno e inventarsi qualcos’altro per sopravvivere. Lo fa compiendo la prima delle grandi rivoluzioni della Storia: giorno dopo giorno impara l’agricoltura, addomestica gli animali, sceglie di vivere in comunità stanziali.

Il Sapiens della Muratella: un guerriero dell’Età del rame

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I Sapiens bivaccano in accampamenti temporanei di capanne di legno, che talvolta lasciano segni sul suolo fangoso: gli archeologi ne cercano le tracce alla Magliana sin dal 1981, anno in cui si svolge un’indagine su una duna costiera in località Ponte Malnome, vecchia di almeno 35.000 anni. Le dune devono apparire agli occhi dei Sapiens come isole...

Un tempo primordiale, tra erbivori giganti e ominidi cacciatori

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A bordo del fiume è possibile incontrare le species antiquæ del Pleistocene medio-inferiore, l’ultima fauna preistorica prima dell’affermazione di quella attuale. Si tratta di grandi bestioni, assai simili nell’aspetto agli animali di oggi, ma di dimensioni maggiori. Tra questi la fa da padrone il megaloceronte (Megaloceros Savini), un cervo gigante alto due metri al...