Contrariamente alle previsioni, il mondo non è finito. Ma la fase che segue è inevitabilmente un tempo di miserie, spopolamento, allucinazione collettiva.

Uno dei primi papi medievali, Gelasio (492-496), vede nemici di Dio ovunque. È tenacemente impegnato nella caccia agli eretici e tutto il suo pontificato è pervaso da una feroce misoginia. Papa Gelasio avversa le donne, che ritiene creature spiritualmente deboli e per questo facile preda delle tentazioni del Demonio. Con un colpo solo, nell’anno 494, espelle tutte le donne dal corpo della Chiesa, con un decreto che vieta il sacerdozio femminile: da allora e per sempre. È così ancora oggi.

Le donne che si avvicinano al trascendente sono allora considerate donne malefiche – “maleficæ” in latino –, sono streghe da eliminare. Lo dice la Bibbia (Esodo 22, 18): “Maleficas non patïeris vivere”, non permetterai che le streghe sopravvivano.

La condanna di Papa Gelasio ha effetti anche alla Magliana, nella chiesina sulla riva del Tevere intitolata a Prassede e Pudenziana, le due sacerdotesse che al prezzo della vita hanno fondato e retto le prime comunità cristiane di Roma. Da allora il loro culto inevitabilmente si comprime, mentre di pari passo cresce la devozione per Abbas-Kyros e il suo discepolo Giovanni.

Abbas-Kyros è popolarissimo: è ritenuto capace di compiere miracoli a profusione e guarire gli indemoniati. Sulla sua tomba arrivano i primi pellegrini, confidando in un’intercessione rapida e portentosa.

Di queste doti salvifiche Roma ha ora un estremo bisogno, con il fiato sul collo delle invasioni barbariche. I barbari calano a ondate ravvicinate. Particolarmente dura è l’occupazione del re dei Goti, Vitige, nell’anno 535. Per sloggiarlo da Roma il generale bizantino Belisario dovrà faticare non poco.


(articolo aggiornato il 11 Giugno 2022)