Passata la minaccia gotica, l’attenzione della Chiesa torna a concentrarsi sulle streghe e in particolar modo sulla categoria delle streghe campestri o “guaritrici”.

Queste donne raccolgono erbe officinali nei campi, con cui realizzano elementari medicine. Il più delle volte non funzionano: ma se il malato guarisce, allora si grida al miracolo! Nell’immaginario comune si fa ora largo però l’idea che queste guarigioni siano invece opera del Demonio, evocato dalle guaritrici danzando in circolo intorno ad alberi maledetti o grandi calderoni accesi. Si diffondono anche credenze e pregiudizi: ad esempio sono le stesse guaritrici a provocare le malattie e portare sventure nei campi; volano a cavallo di scope, divorano neonati e lanciano il fàscinum (il malocchio) e sortilegi d’amore.

All’inizio del VII secolo la Magliana è infestata di streghe campestri, che sono solite darsi convegno intorno a un “Albero del Male”, situato al II miglio della Via Campana, nei pressi della chiesina di Abbas Kyros. Di questo albero ci è pervenuta una descrizione, contenuta nella Passio Felicis: è una “excelsissima arbor dœmonibus consecrata”, un albero altissimo, consacrato ai diavoli. Accanto all’albero, riporta ancora la Passio, sorge un tempio demoniaco, con all’interno l’idolo di un satanasso.

Intorno ad albero e tempio le streghe si dispongono in circolo e compiono il sabba, una danza infernale. E alla fine del ballo chiedono ai demoni di materializzarsi. Un manualetto medievale, la Clavis, ci informa sulla dinamica di questi rituali. Le streghe disegnano sul terreno pentacoli e cerchi magici: dai primi i demoni non possono uscire, nei secondi i demoni non possono entrare. Al riparo nei cerchi magici, le streghe vedono materializzarsi dentro i pentacoli gli emissari del Maligno. È a quel punto che le streghe, pronunciando formule magiche, piegano i demoni ai loro voleri.

I raduni di streghe alla Magliana vengono bruscamente interrotti dal miracolo postumo del popolare San Felice, che, benché sia morto quattro secoli prima, è considerato dai campagnoli ancora presente in carne e ossa. La scena sembra uscire da un film: San Felice, con un solo sospiro rivolto all’Albero del Male, scatena una tempesta e un terremoto, che sradica l’albero, divelle il tempio e rovescia a terra l’idolo demoniaco. La Magliana è salva.


(articolo aggiornato il 8 Ottobre 2022)