Lungo la golena, però, come una maledizione i fattacci sembrano non finire mai. Daniele Fulli – 28 anni, parrucchiere, attivista per i diritti degli omo sessuali, sempre sorridente e con la battuta pronta – scompare il 4 gennaio 2014. Il suo corpo senza vita viene ritrovato sull’argine, con i pantaloni abbas sati e ferite da taglio. Parte della stampa tira fuori un’etichetta odiosa: “delitto maturato in ambiente gay”. Il comitato di quartiere non ci sta: nel quartiere proletario non esistono “vite minori”, delitti da dimenticare più in fretta di altri. Con le associazioni Lgbt organizza una fiaccolata carica di commozione, per dire che “Daniele non se l’è cercata”.
A Daniele è intitolato il nuovo Parco Tevere, atteso da decenni, su progetto dell’architetto Maria Cristina Tullio: 9,5 ettari di golena attrezzati con rampe di accesso, fontane, un teatro all’aperto, un’area giochi e un’area sportiva.
(articolo aggiornato il 25 Ottobre 2022)