Innocenzo VIII riporta indietro le lancette della Storia, al più cupo medioevo.
È un pavido, Papa Innocenzo. Accetta senza fiatare gli ordini dei suoi sponsor Giuliano Della Rovere e Rodrigo Borgia: a Giuliano dà carta bianca per la politica estera; a Rodrigo lascia mano libera sugli affari romani.
Quando si tratta di riassegnare la tenuta della Magliana, Papa Innocenzo si muove nel segno della continuità, nominando come cardinal commendatario quel Gian Giacomo Sclafenato che già stava lì. È il 17 novembre 1484. Sclafenato la Magliana la conosce bene, avendovi intrapreso la costruzione del nuovo palazzo di Papa Sisto, senza tuttavia essersi avvicinato neanche lontanamente al fine-lavori. Per Sclafenato la direttiva è chiudere il cantiere, presto e bene. Viene data tutta la colpa all’architetto Jacopo da Pietrasanta, che viene cacciato via, e al suo posto arriva Antonio Prada da Brescia.
Prada ridimensiona drasticamente progetto e aspettative, riducendo il sontuoso Palatium in un dignitoso Palazzetto. Il nuovo edificio è un cubo dalle forme severe, caratterizzato da un pianterreno fortificato, chiuso su tre lati e aperto sul quarto con un portichetto a tre archi e volte a crociera. Al piano superiore vi sono gli alloggi. Accanto all’edificio fa costruire un campaniletto, oggi non più esistente, di cui rimane traccia in una rampa di scale con pochi gradini.
Il pontificato di Innocenzo è segnato da una lettera, proveniente dalla Germania. A scrivergli sono due inquisitori domenicani, Heinrich Kramer e Jacob Sprenger, che gli chiedono di ricominciare la caccia alle streghe, trascurata dai suoi predecessori. Gli occhi di Papa Innocenzo si illuminano di luciferino compiacimento: la risposta è… sì! Innocenzo sa essere debole con i forti e spietato con i deboli.
Invia ai due inquisitori la bolla papale Summis desiderantes: da ora in poi per chiunque sia sospettato di praticare malefici si prospetta una stagione difficilissima. Per incorrere nel sospetto basta essere uno spirito eclettico o anticonformista, o avere un vicino di casa invidioso e pronto alla delazione.
Non passa molto che alla bolla papale segue la pubblicazione di un libro, uno dei primi stampati con i caratteri mobili del tipografo Gutenberg: il Malleus Maleficarum, il “martello delle streghe” (1487). Si tratta di un pratico manualetto per la caccia alle streghe, con istruzioni operative su come riconoscerle ed estirparle. Il Malleus sarà costantemente aggiornato e ristampato per oltre due secoli.
Fino ad allora la mano ferma della Chiesa si è rivolta contro gruppi umani ben distinguibili: le sette ereticali, l’Islam, gli ebrei, i lebbrosi. Ora invece la caccia può riguardare anche individui isolati, accusati di aver firmato col sangue un patto col Maligno. Neanche a dirlo, questo individuo è quasi sempre una donna e nel Malleus si ribadiscono mille anni di preconcetti misogini: “Femina deriva da fé e minus”, vi si legge. “Perché la donna ha poca fede e sempre meno la mantiene”. E ancora: “La donna è malefica per natura. Tutto dipende dalla concupiscenza carnale che, nelle donne, è insaziabile, onde si danno da fare con i demoni”.
La donna-strega diventa il grande nemico della Chiesa. Per estorcerne la confessione è ammessa la tortura. E se, dopo inenarrabili sofferenze, la presunta strega non confessa, questo è un chiaro segnale che il Demonio le sta dando manforte: non resta che trovarle sul corpo lo stigma Diaboli, il “marchio del Diavolo” (un neo, una voglia, una qualsiasi anomalia), che vale come prova. Segue la condanna capitale e il rogo.
Papa Innocenzo, per la verità, rivolge le sue attenzioni anche contro altre categorie umane ritenute indesiderabili e con equanime intensità perseguita la comunità cristiana valdese e gli umanisti: gli scritti di Pico della Mirandola vengono proibiti.
Di tanto in tanto Papa Innocenzo torna alla Magliana, per soggiorni distensivi lontano da streghe, eretici e uomini di cultura. I cronisti abbondano in testimonianze agresti: il 31 maggio 1487 il papa è alla Magliana per una battuta di caccia con i duchi di Ferrara; si catturano due povere bestiole: un cervo e un capriolo. Il 18 novembre 1489 Papa Innocenzo percorre il tragitto Magliana-Vaticano in nave bucinatoria. Poi si stufa per la sua lentezza e prosegue a cavallo.
Dal 1491 la salute del pontefice peggiora rapidamente, fino a cadere in stato di letargia, si dice proprio a causa del maleficio di una strega. Evidentemente, i muri fortificati del suo Palazzetto non sono serviti a tenerle lontane. Muore il 25 luglio 1492.
Appena una settimana dopo, il navigatore genovese Cristoforo Colombo parte da Palos de la Frontera, nel sud della Spagna, per un viaggio nell’Atlantico alla ricerca di una nuova rotta commerciale per le Indie. Papa Innocenzo, genovese come lui, ha incoraggiato la sua missione. Dopo mesi giungerà la notizia che quel viaggio ha avuto successo e ha portato Colombo in un mondo nuovo. Il vecchio mondo medievale è finito per sempre. Incomincia un’epoca magnifica.
(articolo aggiornato il 10 Ottobre 2022)