Un cartello bilingue in arabo e in italiano, con su scritto “Apertura centro di preghiera islamico”, è comparso nei giorni scorsi sulla serranda di un capannone in via dei Guinigi, in zona Cantelmo, tra Casetta Mattei e Corviale.

 

avviso-centro-preghiera-1

 

“Tra i residenti sono immediatamente sorte le preoccupazioni del caso ­­– racconta Marco Palma (FdI), vicepresidente del Consiglio municipale –, spesso alimentate solo da cattiva informazione oltre che da modelli logistici non proprio eccellenti da parte dei soggetti promotori”. Palma si è dunque attivato e ha chiesto informazioni al Comando della Polizia locale. “Personale dipendente ha effettuato un sopralluogo – chiariscono dall’XI Gruppo Marconi –, accertando che i locali sono chiusi e all’esterno è presente un cartello ‘vendesi’ con il numero di telefono di un’agenzia. È stata contattata telefonicamente l’Agenzia, che ha riferito di aver ricevuto il mandato per la vendita dell’immobile. Un collaboratore ha riferito di essere a conoscenza del cartello affisso sulle serrande e che si è trattato di uno scherzo da parte di ignoti”. “Forse un dispettuccio, forse solo l’opera di qualche burlone”, conclude Palma. “Svelato l’arcano e tranquillizzati i residenti, ora si tratta di capire solo chi sarà mai stato a remare contro i proprietari di quella struttura”.

La nostra testata lancia spesso sondaggi su fatti di cronaca e umori dei concittadini. Oggi chiediamo ai lettori se si sentirebbero preoccupati per l’apertura di un centro di preghiera islamico proprio sotto casa. Una struttura con le licenze amministrative in regola e impegnata in sole attività dello spirito non dà certo luogo a perplessità, e del resto l’Islam è una religione di pace. D’altro canto però le cronache ci hanno consegnato a volte anche storie di locali senza i necessari permessi, e purtroppo anche episodi di radicalizzazione. La parola ai lettori.

 

[poll id=”5″]

(articolo aggiornato il 26 Ottobre 2022)