Il racconto della progressiva uscita dalla pandemia: dalla campagna vaccinale del 2021 (tra restrizioni, proteste e riaperture) alla fine dello stato di emergenza globale nel 2023, fino al pieno ritorno alla vita pubblica e alle commemorazioni del 2025.
La lunga marcia della campagna vaccinale
Il 27 dicembre 2020 segna una svolta: è il primo V-day. All’Istituto Spallanzani vengono somministrate le prime cinque dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. La prima vaccinata a Roma, e quindi in Italia, è Claudia Alivernini, 29 anni. L’evento apre ufficialmente la campagna vaccinale europea.
Nel gennaio 2021 prende avvio la campagna vaccinale a Roma, destinata inizialmente al personale sanitario. Verso fine mese si aprono le prenotazioni per gli “over 80”, la fascia più esposta al rischio. Nel frattempo, le scuole superiori riaprono parzialmente in presenza, al 50%.
Il 14 gennaio, il decreto-legge n. 2 proroga lo stato di emergenza fino al 30 aprile e introduce la “zona bianca” per le aree a basso rischio. I musei restano chiusi nei fine settimana e viene vietato l’asporto dai bar dopo le 18. Intanto, iniziano i lavori tecnici sul “green pass”, destinato a diventare uno strumento fondamentale per la gestione della mobilità.
Il 6 febbraio l’Agenzia Italiana del Farmaco approva l’uso degli anticorpi monoclonali per i pazienti Covid ad alto rischio.
L’8 marzo viene comunicato il superamento della soglia dei 100.000 decessi.
Una nuova ondata pandemica porta a un lockdown pasquale: il 15 marzo il Lazio entra in zona rossa, chiudendo bar, ristoranti, scuole e negozi non essenziali. Ritorna l’obbligo di autocertificazione. Il 2 aprile, Venerdì Santo, la Via Crucis si svolge di nuovo in una Piazza San Pietro deserta. Sebbene la circolazione nei quartieri centrali sia ridotta, l’atmosfera appare meno angosciante rispetto all’anno precedente. Intanto, gran parte della popolazione anziana ha ricevuto almeno una dose di vaccino.
Il 16 aprile l’hub vaccinale della Nuvola, all’EUR, entra a pieno regime, accelerando la campagna vaccinale che si estende anche agli “under 70”.
Il 22 aprile il decreto-legge n. 52 introduce ufficialmente il green pass e ripristina le zone gialle. Dal 26 aprile ristoranti e bar riaprono con servizio all’aperto, mentre musei, cinema e teatri riprendono le attività con capienza limitata. Il coprifuoco notturno, inizialmente fissato alle 22, viene successivamente posticipato alle 23.
La variante Delta e l’azzardo dell’estate in “zona bianca”
Il 18 maggio 2021 viene varato un decreto che stabilisce la progressiva abolizione del coprifuoco, destinato a scomparire il 21 giugno. Il 14 giugno il Lazio passa in zona bianca, con l’eliminazione quasi totale delle restrizioni orarie; il 28 giugno cade anche l’obbligo di mascherina all’aperto. Gli spazi pubblici si ripopolano e le scuole superiori, riaperte brevemente l’11 gennaio e richiuse il 15 marzo, tornano definitivamente alla didattica in presenza, grazie al miglioramento della situazione epidemiologica e alla riduzione della pressione ospedaliera.
Nel luglio 2021 i contagi restano contenuti e, in luoghi come piazza San Giovanni Bosco, si organizzano proiezioni contingentate dei Campionati Europei di calcio. Tuttavia, l’arrivo della variante Delta riaccende l’allerta, con un nuovo aumento dei contagi.
Il 23 luglio un decreto proroga lo stato di emergenza fino al 31 dicembre e introduce l’obbligo di green pass per musei, ristoranti al chiuso, palestre e altri luoghi pubblici. Dal 6 agosto il certificato diventa necessario anche per il personale scolastico e per gli studenti universitari, con l’obiettivo di favorire il ritorno alla didattica in presenza. Dal 1° settembre il green pass è richiesto anche per viaggiare su treni ad alta velocità, aerei e traghetti.
Il colpo di coda della variante Omicron (ma il virus non fa più paura)
Il 16 settembre 2021 viene approvata l’estensione dell’obbligo di green pass a tutti i lavoratori, pubblici e privati, con entrata in vigore il 15 ottobre. In quei giorni si svolgono manifestazioni di protesta a piazza San Silvestro e nelle vie adiacenti, senza tuttavia causare interruzioni ai servizi pubblici.
Già dal mese precedente cinema e teatri avevano riaperto, inizialmente con capienze ridotte; l’8 ottobre arriva il via libera alla riapertura completa delle sale. Anche le discoteche riprendono l’attività, seppure con ingressi contingentati.
Il 9 ottobre, una manifestazione contro il green pass in piazza del Popolo degenera nell’assalto alla sede nazionale della CGIL, in corso d’Italia. I manifestanti devastano gli uffici. Il giorno successivo migliaia di persone si radunano nella stessa zona per esprimere solidarietà al sindacato e condannare la violenza.
In autunno iniziano le somministrazioni della terza dose, riservate inizialmente agli “over 60” e al personale sanitario. Il 26 novembre viene introdotto il “super green pass”, valido solo per vaccinati e guariti.
A dicembre si registra una nuova variante del virus, la Omicron, che provoca una rapida impennata dei casi, pur con sintomi generalmente più lievi. Dal 6 dicembre il super green pass diventa obbligatorio per accedere a ristoranti, eventi e luoghi di svago. Contestualmente si introduce l’uso obbligatorio delle mascherine FFP2 sui mezzi pubblici e nei luoghi affollati.
I decreti del 24 e del 30 dicembre prorogano lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022 e aggiornano le regole sulle quarantene durante le festività natalizie. È finalmente un Natale diverso, relativamente più sereno. Il periodo festivo si svolge tra mercatini a piazza Navona e celebrazioni religiose tradizionali, seppur nel rispetto del distanziamento e dell’obbligo di dispositivi di protezione.
Dalla fine dell’emergenza alla memoria collettiva
Nel gennaio 2022 la variante Omicron provoca ancora un’impennata dei contagi, con un picco di oltre 10.000 casi al giorno registrati nel Lazio. Il 7 gennaio entra in vigore l’obbligo vaccinale per gli “over 50” e, dal 10 gennaio, il green pass rafforzato diventa necessario per trasporti, uffici pubblici e negozi non essenziali. Nonostante l’aumento dei casi, i ricoveri restano sotto controllo e si registra un progressivo calo dei contagi.
Il 1° febbraio decade l’obbligo di mascherina all’aperto e l’11 febbraio riaprono discoteche e sale da ballo, avviando una fase graduale di allentamento. Il 31 marzo termina lo stato di emergenza; dal 1° aprile non è più necessario il green pass per accedere a negozi, uffici e trasporti locali, né è prevista la quarantena per i contatti stretti. Resta invece l’obbligo di mascherina FFP2 su mezzi pubblici e in ambito sanitario.
Il 15 aprile, Venerdì Santo, la Via Crucis torna al Colosseo con circa 10.000 fedeli. Dal 1° maggio le mascherine non sono più obbligatorie al chiuso, salvo su trasporti e in strutture sanitarie, dove il vincolo resta fino al 15 giugno. In quella data scade anche l’obbligo vaccinale per over 50, insegnanti e forze dell’ordine, mentre permane per il personale sanitario.
Durante l’estate si torna alla piena normalità: il green pass non è più richiesto e gli eventi pubblici riprendono. Il 21 giugno la Festa della Musica anima le piazze; il programma “Cerchi e Fori” vivacizza via dei Cerchi e via dei Fori Imperiali fino al 23 agosto. Dal 1° ottobre decade anche l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici, mantenuto solo in RSA e nei reparti ospedalieri con pazienti fragili fino a fine anno.
Nel gennaio 2023, a seguito della revoca della politica “zero-Covid” in Cina, a Fiumicino vengono introdotti tamponi obbligatori per i passeggeri in arrivo. I dati risultano confortanti: bassa percentuale di positivi e nessuna nuova variante.
Il 1° maggio decade l’obbligo di mascherina nelle strutture sanitarie, salvo nei reparti fragili, come all’ospedale Spallanzani. Il 5 maggio l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara conclusa l’emergenza sanitaria globale.
Il 7 agosto il governo abolisce l’obbligo di isolamento per i positivi, che possono uscire anche se sintomatici. L’8 novembre il Senato istituisce una commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia. Il 29 dicembre il Ministero della Salute proroga fino al 30 giugno 2024 l’obbligo di mascherina nei reparti fragili. Tale obbligo viene meno il 1° luglio 2024. Nel 2025, durante la Giornata nazionale del 18 marzo, si tengono cerimonie commemorative al Cimitero monumentale del Verano e al Parco della Resistenza, per ricordare le vittime della pandemia e preservarne la memoria collettiva.
(articolo aggiornato il 26 Aprile 2025)