L’ex saponificio Mira Lanza è in stato di abbandono ormai da anni. A questo si aggiunge un’occupazione abusiva dai caratteri tenaci, con accumuli di rifiuti che ne fanno uno “squat” tra i più degradati della riva destra del Tevere. Nel luglio 2024 la Asl Roma 3 ha denunciato le gravi condizioni del complesso, definendolo una “bomba ecologica” e sollecitando un intervento urgente per la rimozione dei rifiuti. Il mese successivo, la Prefettura ha chiesto agli enti locali di intervenire per tutelare la salute pubblica e la sicurezza.

Nel tempo si sono susseguiti diversi tentativi di recupero dell’ex Mira Lanza da parte dell’Amministrazione comunale, tra cui i due ultimi bandi “Reinventing Cities”, rimasti senza esito.

Nel 2024 il Comune ha intrapreso così una strada diversa, aprendo un dialogo con l’Università Roma Tre, interessata ad acquisire l’area. Il 23 aprile 2024 il sindaco e il rettore dell’ateneo hanno firmato una prima lettera di intenti, cui è seguita, il 31 dicembre 2024, l’approvazione da parte della Giunta comunale di uno schema di protocollo d’intesa, che prevede la concessione gratuita dell’area all’università, che si impegna a recuperare gli edifici per realizzarvi uno studentato. L’accordo si inserisce nel più ampio piano di rigenerazione urbana del quadrante, riconciliando l’ex stabilimento abbandonato con il contesto dei quartieri Marconi e Ostiense.

Il nuovo studentato includerà alloggi per gli universitari, docenti e ricercatori internazionali, oltre a aree comuni per attività culturali e di aggregazione, con l’obiettivo di creare un polo di servizi per la comunità accademica.

Per la prima volta dunque, la riqualificazione dell’ex Mira Lanza sembra avere un piano di azione concreto e il sostegno istituzionale necessario per realizzarlo.

La partita degli edifici ex-Mira Lanza è collegata al destino dei terreni circostanti, destinati a diventare il futuro Parco Papareschi.

Del Parco Papareschi si discute ormai da più di vent’anni. L’ultimo ostacolo in ordine di tempo ha riguardato l’inquinamento del suolo, emerso con i carotaggi del 2019. Le analisi hanno evidenziato livelli elevati di contaminazione, la cui origine è sconosciuta, ma che si ipotizza siano collegati all’attività dell’ex saponificio, chiuso nel lontano 1957, rendendo necessaria una bonifica.

Nel 2024 il Comune di Roma ha stanziato 2,5 milioni di euro, ripartiti in due anni: la progettazione del parco è inclusa nel bilancio 2024, mentre la bonifica sarà finanziata nel 2025. In passato si era ipotizzato di coprire i costi del nuovo parco attraverso gli oneri concessori di una vicina edificazione, ma le risorse disponibili purtroppo si sono rivelate insufficienti, richiedendo al comune uno stanziamento aggiuntivo.

Per la bonifica, il Comune ha coinvolto Eni Rewind, società incaricata delle indagini ambientali. Le attività di caratterizzazione del suolo, iniziate a fine 2024, hanno previsto prelievi fino a 10 metri di profondità, per determinare l’entità della contaminazione.

Riguardo i tempi, secondo l’assessorato all’Urbanistica la progettazione esecutiva sarà completata entro il 2025, seguita poi dalla gara d’appalto. I lavori potrebbero partire dunque nel 2026, con la realizzazione del parco e la contestuale riqualificazione dell’ex Mira Lanza. Le indagini in corso aiuteranno a definire meglio le tempistiche.

Le due partite Mira Lanza e Parco Papareschi appaiono dunque strettamente connesse: il successo dell’una sostiene il successo dell’altra, ma eventuali imprevisti potrebbero comprometterle entrambe.

Un’altra partita complicata riguarda la sosta selvaggia sullo “square centrale” di viale Marconi. Lo square è una striscia spartitraffico rialzata, che separa i due sensi di marcia lungo il viale. Attualmente si stima che vi trovino parcheggio circa 400 auto. La sosta sullo square è tollerata, ma di certo non è regolare.

Nel 2019 l’Amministrazione Raggi propose di smantellare lo square centrale, per realizzare al suo posto una corsia preferenziale riservata ai bus lunga 2,5 chilometri, da piazza della Radio alla fermata Metro B Marconi. Il progetto prevedeva una corsia centrale per gli autobus in entrambi i sensi di marcia, mentre le auto avrebbero circolato ai lati, con parcheggi a raso e una pista ciclabile lungo i marciapiedi.

La proposta suscitò allora forti resistenze da parte dei residenti e dei commercianti, i primi preoccupati per la perdita di posti auto, i secondi per la perdita di clientela. Inoltre, i gestori di due stazioni di servizio fecero ricorso al TAR del Lazio, sostenendo che la nuova viabilità avrebbe danneggiato le operazioni di rifornimento. Nel 2019 il Consiglio di Stato sospese l’aggiudicazione della gara per la corsia preferenziale, bloccando di fatto il proseguimento del progetto. Le tensioni, come forse si ricorderà, contribuirono anche a provocare una crisi politica nel Municipio XI, portando alla caduta della giunta guidata dal Movimento 5 stelle.

Dopo anni di incertezza, nel 2023 l’Amministrazione Gualtieri ha accantonato il progetto della corsia preferenziale.

La questione tuttavia è tornata di attualità nel gennaio 2025, con la proposta comunale di realizzare una linea tranviaria su viale Marconi, che implicherebbe la definitiva eliminazione dello quare con annessi posti auto. Il futuro dello square è dunque legato a quello del tram, i cui tempi non sono però affatto certi. Nel frattempo, la sosta selvaggia continua.

Il passaggio del tram su viale Marconi è previsto fin dal febbraio 2022, quando la nuova tranvia “Trastevere-Laurentina-Subaugusta” è stata inclusa nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Il PUMS tuttavia parlava di un’opera futuribile, da realizzarsi in tempi migliori, dopo il completamento delle altre linee definite “prioritarie”: in pratica, la sua realizzazione avrebbe seguito quella di altri progetti come la tranvia Togliatti e la linea Termini-Tiburtina, in un orizzonte temporale assai lontano.

Nel gennaio 2025 invece il Comune ha riformulato il progetto del tram di Marconi, approvandone la prima tratta, da Stazione Trastevere fino alla Metro B Laurentina. La seconda tratta, da Laurentina fino a Subaugusta, appare invece al momento bloccata, stante il parere negativo del Parco regionale dell’Appia Antica.

Per supportare l’espansione della rete tranviaria nel quadrante sud-ovest, nel gennaio 2024 è stato siglato un protocollo d’intesa, tra il Comune e FS Sistemi Urbani, per realizzare un nuovo deposito tranviario nella stazione di Roma Trastevere. L’area individuata si estende tra via Quirino Majorana e via del Fornetto. Il deposito, ancora in progettazione, ospiterà i nuovi tram e comprenderà anche un parcheggio di scambio nei piani interrati.

La tratta tranviaria approvata si estende dunque per 8,5 chilometri, attraversando diversi quartieri. Il tram parte dalla stazione di Trastevere e percorre piazza della Radio e viale Marconi, utilizzando lo square al centro della carreggiata. Dopo Ponte Marconi il tram piega verso San Paolo, attraversa viale Giustiniano Imperatore e prosegue poi verso la Montagnola e Grotta Perfetta. Raggiunge infine Vigna Murata e conclude il suo percorso alla stazione Laurentina della metro B.

L’investimento complessivo è stimato in 370,8 milioni di euro, compreso l’acquisto di nuovi tram bidirezionali. La caccia al reperimento dei finanziamenti statali necessari è aperta.


(articolo aggiornato il 20 Marzo 2025)