Malagrotta, spesso definita “la discarica più grande d’Europa”, ha operato per oltre trent’anni prima di chiudere definitivamente il 1º ottobre 2013. La chiusura è stata determinata dall’applicazione di normative europee e nazionali in tema di gestione dei rifiuti. Dopo anni di inattività, il sito si prepara ora a intraprendere un ambizioso piano di bonifica, per garantirne la messa in sicurezza e il recupero ambientale.

Le operazioni previste sono numerose e complesse. Una parte degli interventi riguarderà il “capping”, ovvero la copertura impermeabile dell’intera superficie della discarica, fondamentale per limitare l’infiltrazione di acqua piovana. Inoltre, sarà installato un sistema di captazione del biogas e di estrazione del percolato, tramite 2800 pozzi dislocati su tutta la superficie del sito. L’altra parte degli interventi riguarderà la “cinturazione” dell’area: sarà rafforzato il polder, la cintura di contenimento, con un diaframma plastico largo un metro per isolare completamente la discarica.

Per prevenire possibili rischi idraulici saranno realizzati impianti per la raccolta delle acque meteoriche, mentre moduli antincendio permanenti contribuiranno alla sicurezza del sito. Il monitoraggio ambientale sarà continuo e integrato, garantendo un controllo costante della situazione.

La fase operativa ha preso ufficialmente il via l’8 maggio 2024, con la presentazione del progetto da parte del commissario straordinario Giuseppe Vadalà, accompagnato dal vice-ministro all’Ambiente Vannia Gava e dalle autorità locali. In quell’occasione è stato comunicato che i fondi disponibili ammontano a 250 milioni di euro, con un risparmio di 21 milioni rispetto alle stime iniziali. Successivamente, le gare d’appalto per il capping e la cinturazione sono state aggiudicate, rispettivamente alla Nico Srl per 116 milioni di euro e a un consorzio di imprese per 74,8 milioni.

L’11 ottobre 2024 ha segnato un ulteriore passo avanti con la conferma degli affidamenti e la firma dei contratti degli interventi principali. Durante questa fase sono stati forniti ulteriori dettagli sul progetto, tra cui l’innalzamento del polder, già alto 35 metri, per rafforzare ulteriormente la protezione del perimetro.

Il commissario Vadalà ha annunciato, il 12 novembre 2024, che i lavori inizieranno nel marzo 2025. Il progetto sarà suddiviso in quattro settori, con una conclusione prevista tra il 2026 e il 2027. I finanziamenti FSC assegnati per il biennio garantiranno la copertura economica necessaria. Restano aperte le sfide del dopo-bonifica, come l’eventuale realizzazione di un parco pubblico sull’area bonificata e le proteste dei comitati locali per il vicino impianto biodigestore, mentre due procedimenti giudiziari relativi alla gestione passata della discarica sono ancora in corso.


(articolo aggiornato il 11 Gennaio 2025)