Nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2021 un incendio devastante ha colpito lo storico ponte dell’Industria, meglio conosciuto ai Romani con il nomignolo di “ponte di ferro”.

Il rogo, le cui cause sono ad oggi incerte, si è sviluppato sulla banchina Marconi al di sotto del ponte ed è stato alimentato fino all’alba del mattino seguente. Con le luci del giorno non si è potuto fare altro che constatare il cedimento di alcune parti metalliche del ponte, ormai non più percorribile.

Il traffico è stato deviato sulle strade limitrofe, tra la Riva Ostiense e quella di Marconi, con rallentamenti e disagi per gli abitanti del quadrante. Nei due mesi successivi sono stati effettuati alcuni interventi, per la messa in sicurezza e per evitare ulteriori cedimenti.

Il 12 dicembre 2021 il ponte è stato riaperto al transito veicolare, ma con severe limitazioni, come ad esempio il divieto di attraversamento per i mezzi pesanti sopra le 3,5 tonnellate.

Nel frattempo le ispezioni dei tecnici hanno confermato la serietà dei danni e hanno emesso un duro verdetto: in assenza di ingenti lavori strutturali il ponte avrebbe potuto continuare ad essere utilizzato solo in regime emergenziale, e comunque solo per un periodo limitato di tempo, non oltre il 2026. Oltre tale data sarebbe intervenuta la definitiva chiusura.

Il 24 luglio 2023 si è aperto così il cantiere per il rifacimento del ponte, attingendo ai finanziamenti per il Giubileo 2025. La durata dei lavori è stata inizialmente stimata in 14 mesi, con una riapertura al transito prevista per settembre 2024. La previsione iniziale, purtroppo, si è rivelata troppo ottimistica.

Prima del cantiere vero e proprio sul ponte, i lavori sono stati preceduti da un cantiere secondario, per realizzare una passerella temporanea tra le due sponde, destinata a ospitare i “sottoservizi”, cioè quel reticolo di cavi e condutture in precedenza alloggiati al di sotto dell’impalcato del ponte. In questo modo è stata garantita aagli abitanti della zona la continuità delle forniture di gas, acqua, luce e telecomunicazioni. L’installazione delle fondazioni della passerella è iniziata nel novembre 2023, seguita dal posizionamento delle pile di sostegno e dall’unione delle campate laterali.

Solo dopo il completamento della passerella si è potuto incominciare l’intervento principale, sul ponte di ferro. I lavori hanno previsto lo smontaggio del vecchio impalcato e il suo rifacimento completo, il consolidamento delle pile di sostegno in acqua e il restauro delle travi reticolari.

Nel frattempo non sono mancati i disagi. Il cantiere ha comportato infatti la chiusura totale del ponte, con deviazione del traffico sulle principali arterie limitrofe. In alcune fasi è stata temporaneamente chiusa anche la pista ciclabile lungo la banchina del Tevere.

La chiusura del ponte ha portato conseguenze anche sulla viabilità pedonale: dall’autunno 2023 sono aumentate infatti le segnalazioni di scooter che percorrono in modo improprio il vicino Ponte della scienza (aperto solo al transito ciclopedonale), creando problemi per il passaggio promiscio di due ruote e pedoni.

Nel gennaio 2024 è stata proposta l’apertura del cantiere a visite guidate per permettere ai cittadini di osservare le varie fasi di lavorazione, per ragioni di trasparenza e partecipazione della comunità. Durante i mesi successivi, più volte rappresentanti dell’amministrazione comunale, municipale e tecnici hanno fatto visita al cantiere, documentando l’andamento dei lavori e confermando la volontà di completare i lavori se non entro la data prevista del settembre 2024, almeno entro la fine dell’anno.

Nei primi giorni del 2025, tuttavia, sembra che il cronoprogramma dei lavori debba subire ulteriori slittamenti.

L’intervento, reso complesso dalla necessità di consolidare la struttura e adeguarla alle normative antisismiche, ha visto la partecipazione di esperti internazionali, tra cui tecnici norvegesi specializzati nell’intervento sulle pile; mentre le operazioni di restauro e ampliamento hanno previsto lo smontaggio delle arcate storiche e delle travi reticolari originarie, al fine di installare nuovi elementi strutturali più ampi e sicuri.

Questa fase, tra novembre e dicembre 2024, ha portato alla rimozione delle arcate centrali e delle sezioni più compromesse dell’impalcato, mentre le travi reticolari storiche sono state trasferite in un’area di restauro per il loro recupero. La ricostruzione del ponte rispetta dunque i criteri della conservazione storica, preservando gli elementi architettonici più rappresentativi.

Nel gennaio 2025 è stato diffuso un video, che apparentemente documenterebbe delle pratiche non corrette all’interno del cantiere. Nel filmato si vedono infatti almeno due episodi di caduta di detriti edili dai piloni del ponte, finiti giù nel Tevere. Il filmato ha sollevato preoccupazioni ambientali, portando ad un’interrogazione in Campidoglio.

Una volta conclusi i lavori, il “nuovo” Ponte dell’Industria sarà un’infrastruttura moderna e potenziata, in grado di sostenere un traffico più intenso. La carreggiata verrà infatti ampliata da 5 a 7,5 metri, permettendo il transito di autobus e veicoli pesanti, con una capacità di carico fino a 26 tonnellate.

L’intervento include il consolidamento strutturale delle pile di sostegno e l’adeguamento antisismico, grazie all’impiego di materiali avanzati resistenti alle sollecitazioni e agli agenti atmosferici. La nuova configurazione del ponte prevede anche l’integrazione di una passerella ciclopedonale.

I lavori comprendono anche il rifacimento della pavimentazione stradale con materiali ad alta resistenza e il miglioramento del sistema di illuminazione pubblica, per incrementare la sicurezza nelle ore notturne. Si attende dunque il completamento dei lavori, che appare vicino ma al momento non ancora imminente.


(articolo aggiornato il 31 Gennaio 2025)