L’ex Casa del fascio di Portuense e Monteverde (via Portuense 549) è un cubo di cemento armato di matrice razionalista, realizzato nel 1939. Per molto tempo è stato occupato da privati, e da molto se ne chiede la riqualificazione.

Per questo stabile il 29 settembre 2023 il sindaco Gualtieri ha emesso un’ordinanza di sgombero, su sollecitazione dell’Agenzia del Demanio che ne è proprietaria.

L’ordinanza tuttavia è caduta nel vuoto e l’edificio è rimasto occupato dagli abitanti, che abitavano precariamente al piano superiore, mentre al pian terreno e nel terreno circostante si erano accumulati legnami e arredi vari. Proprio l’accumulo ha generato nel tempo timori di incendi.

Il 26 luglio 2024 al pian terreno dello stabile è scoppiato un rogo. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno soccorso tre persone anziane ai piani superiori. Una di esse è stata trasportata in ospedale per le inalazioni da fumo.

Il giorno seguente la polizia locale, con il supporto dei vigili del fuoco e dei carabinieri, ha allontanato le ultime quattro persone ancora presenti nell’edificio, tra le quali un anziano che ha accettato l’assistenza offerta dai servizi sociali.

L’edificio, completamente sgomberato, è tornato così nella disponibilità dell’Agenzia del Demanio, che dovrà ora procedere alla messa in sicurezza e alla cura dell’edificio. Gli amministratori comunali e locali hanno auspicato la valorizzazione del carattere storico dell’edificio e la sua destinazione a funzioni pubbliche.

Un altro stabile dal presente precario e dal futuro incerto si trova sempre al Portuense, in via Luigi Bartolucci, di fronte a largo Ruspoli.

L’edificio è di proprietà dell’INPS, Istituto della Previdenza sociale. La storia dello stabile è avvolta nel mistero: la sua destinazione d’uso non è mai stata chiarita e non si conosce neppure per quale motivo esatto sia sorto nel quartiere Portuense. L’edificio non risulta mai entrato in attività né è mai stato mai assegnato ad una qualche funzione, nemmeno come magazzino.

Il Comune di Roma nel tempo si era fatto avanti e aveva espresso interesse ad acquisire l’immobile, ma poi anche il comune si è tirato indietro. L’immobile è successivamente finito all’asta, senza trovare un acquirente.

Ad oggi le condizioni interne dell’edificio non sono note, mentre si conosce invece la situazione difficile in cui versa il parco che circonda lo stabile, con erbacce ormai cresciute fino a diventare arbusti.

Nel settembre 2022 la polizia locale ha elevato una multa di diecimila euro all’INPS, contestando l’abbandono delle aree verdi. L’ente ha quindi eseguito uno sfalcio, fino a riportare la vegetazione a livelli accettabili ma nei mesi successivi non sono seguiti altre operazioni di cura. A distanza di due anni, nel luglio 2024, alcuni abitanti delle palazzine vicine hanno segnalato la ricomparsa di sterpaglie oltre il metro di altezza, segnalando il timore per possibili roghi estivi. In quell’occasione la situazione ha spinto il vicepresidente del Consiglio municipale, Marco Palma, a chiedere un intervento urgente o, in mancanza, di valutare la possibilità di un “intervento in danno”, cioè l’esecuzione di uno sfalcio addebitando poi i costi al proprietario.

Non si conosce come la vicenda sia andata a finire. L’edificio ad oggi resta inutilizzato, esposto all’usura del tempo e privo di una prospettiva chiara.


(articolo aggiornato il 26 Gennaio 2025)