Oggi cammino a piedi nel rione Trevi.
È un percorso breve (1,7 km) capace di attraversare i secoli in poche centinaia di metri. Dall’antichità romana alla modernità, dall’acqua nascosta sotto terra all’arte che riempie le sale espositive, ogni tappa racconta una trasformazione. Seguiremo un filo conduttore invisibile ma costante: l’acqua e l’arte. Un itinerario che rivela come il tempo abbia stratificato la città, senza mai interrompere la sua vitalità.
❶ La prima tappa ci conduce nove metri sotto terra, nell’area archeologica di Vicus Caprarius.
Questo luogo è chiamato anche “la città dell’acqua” (mar-dom 11‑17, lun chiuso, €4). Qui il contrasto con la superficie è netto: dal rumore urbano al silenzio, dalla luce al buio. Lungo i muri antichi, il suono dell’acqua accompagna la visita. È la stessa che scorre nella cisterna millenaria del castello dell’Acqua Marcia, collegata all’acquedotto Vergine, ancora attivo. Questo sito, scoperto tra il 1999 e il 2001 sotto l’ex Cinema Trevi, rivela una Roma stratificata: un’insula del I secolo, una domus del V, e sopra ancora, la città moderna. Il Vicus Caprarius mostra la continuità sorprendente della funzione dell’acqua, dalla Roma imperiale fino a oggi. È affascinante pensare che quella stessa acqua, che ancora scorre lì sotto, prosegue il suo viaggio verso una delle fontane più famose al mondo, rendendo visibile una connessione viva tra passato e presente.
❷ Risalendo in superficie, il fragore della Fontana di Trevi investe lo sguardo e l’udito.
Imponente e luminosa, con travertino abbagliante e zampilli d’acqua, è uno dei simboli indiscussi di Roma. La sua funzione originaria era quella di mostra terminale dell’acquedotto Vergine, ed è ancora oggi alimentata da quella stessa acqua. Progettata da Nicola Salvi nel 1731, venne completata solo nel 1762, con contributi di altri artisti. Al centro troneggia Oceano, affiancato da figure allegoriche che simboleggiano abbondanza e salubrità. È una scenografia teatrale, dove l’acqua non è solo elemento decorativo, ma protagonista. Con il tempo, il cinema ha amplificato il suo fascino, trasformandola in un’icona mondiale. Sapere che quell’acqua nasce proprio dal Vicus Caprarius aggiunge un senso nuovo al luogo, rivelando l’antica infrastruttura che continua a fluire sotto la superficie del presente. Nota bene: l’accesso al bordo vasca è contingentato 9‑21. La fontana è visibile anche in notturna.
❸ Camminando verso Piazza Barberini, l’atmosfera cambia. Arriviamo al Cinema Barberini (aperto tutti i giorni dalle 14:30, €10), uno spazio dove passato e innovazione convivono. L’ingresso semicircolare conserva un fascino rétro, mentre l’interno moderno ospita sale dotate di tecnologie all’avanguardia. Costruito nel 1930 da Angelo Rossellini, padre del celebre regista Roberto, fu progettato da Marcello Piacentini. All’avanguardia già allora, con proiezione isolata e aria condizionata, ospitò eventi memorabili, come l’anteprima mondiale de Il Gattopardo nel 1963. Oggi, rinnovato in multisala Dolby Atmos e 4K, continua a raccontare il cinema con uno sguardo al futuro. Questo luogo è un esempio perfetto di come un edificio possa evolvere con i tempi senza perdere la sua identità culturale. Da simbolo della modernità a custode della memoria cinematografica, il Cinema Barberini è testimonianza viva della trasformazione urbana e culturale del rione Trevi.
❹ Ultima tappa, saliamo verso il Quirinale. Le Scuderie del Quirinale si impongono con la loro massa austera in mattoni. Costruite tra il 1722 e il 1732 per ospitare cavalli e carrozze pontificie, nel Novecento divennero un garage. La loro vera trasformazione, però, avvenne a fine anni ‘90, quando l’architetta Gae Aulenti le riconvertì in spazio espositivo. Inaugurate nel 1999, oggi ospitano grandi mostre temporanee internazionali (tutti i giorni 10‑20, €15). Le volte alte e le ampie finestre creano un ambiente perfetto per l’arte contemporanea. Eppure, nonostante la nuova funzione, il passato resta leggibile: nelle proporzioni dell’edificio, nei materiali, nella struttura originale che dialoga con le opere esposte. Le Scuderie del Quirinale mostrano quanto l’architettura possa adattarsi ai cambiamenti mantenendo la memoria dei luoghi. Un esempio di riconversione riuscita, dove il tempo non ha cancellato ma arricchito l’identità dell’edificio.
Il rione Trevi racconta Roma in miniatura: l’acqua nascosta del Vicus Caprarius, la sua celebrazione barocca nella Fontana di Trevi, il cinema del Novecento e l’arte contemporanea alle Scuderie. In poche tappe, secoli di storia si sovrappongono, trasformandosi ma lasciando sempre tracce visibili. Basta camminare con attenzione per accorgersi che sotto ogni pietra si cela una storia. A Roma, anche il presente ha radici profonde. Abbiamo percorso 1,7 km in 31 minuti, al netto delle soste.
Metro A Barberini per andare e per tornare. Il giorno ottimale per la visita è il mercoledì o giovedì, tra le 10 e le 17. Budget: €29.
(articolo aggiornato il 18 Maggio 2025)