Oggi esploro Parione, rione che mescola storia millenaria e modernità vivace.

Ogni angolo di questo percorso breve (1,3 km) racconta qualcosa, dal silenzio dei sotterranei antichi al fermento culturale contemporaneo, dalle piazze barocche ai vicoli nascosti con street art e cinema d’autore. Qui, passato e presente convivono armoniosamente, creando un’anima unica e stratificata.

La visita parte da piazza Navona, ma da una prospettiva insolita: scendo giù nello Stadio di Domiziano.

L’antico stadio si trova cinque metri sotto il livello della piazza e, improvvisamente, il rumore della città scompare. Nel silenzio posso immaginare l’eco delle voci dei 30.000 spettatori che nell’85 d.C. assistevano ai giochi atletici greci voluti da Domiziano. Le mura di tufo e mattoni emergono dal buio e sono la testimonianza diretta dell’antico “Parietone” (la grande parete), da cui deriva il nome del rione. Il sito, aperto dal 2014, è patrimonio UNESCO e offre visite guidate con audioguida, in un percorso affascinante di circa quaranta minuti (tutti i giorni 10-19, ultimo ingresso 18:20; ticket € 10).

Prossima tappa: la chiesa di S. Maria in Vallicella.

Per arrivarci percorro via del Governo Vecchio passando per Piazza Pasquino, nota per la celebre statua “parlante” che da secoli raccoglie versi satirici di anonimi romani. Continuo fino a Piazza della Chiesa Nuova, dominata dalla facciata barocca della chiesa, edificata nel 1605 su iniziativa di San Filippo Neri. Dentro, vengo avvolto dagli affreschi di Pietro da Cortona sulla volta, sulla cupola e nell’abside. Ammirando il trittico di Rubens, scopro un meccanismo che rivela un’icona medievale venerata dal santo. La chiesa è aperta lun-sab 7:30-12 e 17-19:45; dom 8-12:45 e 17-20. Obolo gradito (€ 2).

Procedo verso una meta contemporanea: la Galleria Varsi.

Da Corso Vittorio Emanuele II entro in Via di Grotta Pinta, strada ricurva che segue il perimetro nascosto del Teatro di Pompeo, costruito nel 55 a.C. Proprio qui (o nei paraggi) fu assassinato Giulio Cesare. Qui si trova la galleria, fondata nel 2013 per ospitare arte urbana in un affascinante contrasto con le volte romane originali. È un punto di riferimento internazionale per street art e progetti site-specific, definita dai curatori come una “dimensione del possibile”. Ingresso gratuito (mar-dom 12-20).

Uscendo dalla galleria, attraverso il passetto del Biscione e raggiungo Campo de’ Fiori.

Al tramonto, la piazza assume un’atmosfera bohémienne, dominata dalla statua severa ed enigmatica di Giordano Bruno. Qui, al civico 56, trovo il Cinema Farnese, sala cinematografica aperta dal 1930 con interni originali art déco. Luogo di incontro per cinefili e intellettuali romani, ha ospitato varietà, cineforum e pellicole d’essai. Ancora oggi conserva un’atmosfera intima e vintage: locandine d’epoca, foto storiche e il vecchio botteghino contribuiscono al suo fascino, mentre sullo schermo scorrono film indipendenti. Proiezioni giornaliere ≈ 16-23 e a volte matinée. Interno visitabile solo con biglietto (€ 10).

In questo breve percorso ho toccato con mano una una memoria fisica del passato, che influenza ancora oggi la vita quotidiana del rione. Camminare qui significa scoprire la vera anima di Roma, fatta di storie sovrapposte e mai dimenticate.

Metro A Spagna per andare e per tornare. Giorno migliore: escludi lunedì (galleria chiusa), sabato e domenica (possibile affollamento) e tutti gli altri vanno bene. Tieni d’occhio i calendari online per cinema e galleria. Budget: € 22.