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Magliana Nuova è la terza delle sette zone urbanistiche del Municipio XI, di cui occupa l’ansa fluviale di Pian Due torri. Il primo popolamento avviene in Epoca Repubblicana, intorno al porto fluviale di Vicus Alexandri, dove risiede una comunità di lingua greca. In Epoca medievale sono attestate la chiesina di Santa Passera e la coppia di torri doganiere che creano il toponimo Pian Due torri. La colonizzazione agraria, ostacolata dalle piene cicliche del Tevere, riesce solo nel 1926, ad opera di Michelangelo Bonelli. Dal 1968 inizia – in forme speculative e intensive – l’edificazione del quartiere della Magliana Nuova, accompagnata da una fase di tensioni sociali note come “Lotte per la Casa”, i cui obiettivi erano i fitti sociali e le dotazioni minime di servizi di quartiere.
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Il primo popolamento dell’area, in epoca romana, avviene nell’area di Santa Passera, dove si insedia una comunità stabile di immigrati egiziani di lingua greca (gli Alessandrini), poverissimi e impiegati come maestranze del porto fluviale di Vicus Alexandri.
Il resto della piana non è popolato, perché in parte acquitrinoso e insalubre, e in parte, nella prima fascia collinare, coperto da un nemus (un bosco sacro).
Nella piana, in epoca medievale, è attestato un campo di sepoltura ebraico.
Dal Cinque-Seicento le confraternite del Gonfalone e del Sancta Santorum iniziano una difficile riconquista agraria, interrotta a fasi cicliche dalle inondazioni fluviali. Per le confraternite il reddito maggiore, è comunque costituito non dall’agricoltura ma da una coppia di torri doganiere (le Doi Torre), che impongono il dazio alle merci in risalita del Tevere e determinano il toponimo Pian Due Torri.
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La storia moderna del quartiere inizia nel 1926, con la costruzione dell’Argine e la bonifica integrale. Il piano regolatore del 1954 mette le basi per l’urbanizzazione intensiva, fissando l’obbligo di reinterrare la piana di 8 metri fino alla quota dell’Argine, per prevenire le inondazioni.
Da questa prescrizione, disattesa, e dalla frenetica fase edilizia che segue, inizia nel maggio 1971 un periodo di aspre lotte sociali, noto come Magliana in lotta, con al centro le richieste di locazioni a canoni equi e il risanamento del quartiere.
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L’area di Magliana Nuova ha forma grossomodo triangolare: per due lati (nord-est e sud-est) è delimitata dal corso del fiume Tevere, che compie una stretta ansa; mentre il terzo lato (ovest) segue il tracciato rettilineo della ferrovia Ferrovia Roma-Pisa. Alla Magliana Nuova, nel comune sentire, è spesso associata anche la porzione rivierasca di Santa Passera, che congiunge la Magliana Nuova con l’area di Marconi, sebbene essa ricada più propriamente nel quadrante del Portuense.
Alla Magliana Nuova si trovano due parrocchie: San Gregorio Magno e la recente Santo Volto di Gesù. I dati comunali al 31 dicembre 2009 indicano una popolazione residente di 26.038 abitanti.
Nell’area della Magliana Nuova non sono attualmente in corso cantieri di scavo né studi da parte della Sovrintendenza.