Una canzone – Volta la carta di Fabrizio De André (1940-1999) – accompagna come un mood i cambiamenti dei primi anni Duemila. Il cantautore genovese ispira così profondamente la Magliana che a lui viene intitolata, nel gennaio 2002, la prima piazza del quartiere. Piazza De André è una grande spianata pedonale, al posto di uno sterrato occupato fino ad allora dalle auto in sosta.

Rinunciare a quel parcheggio non è una scelta facile, perché nel quartiere i garage non ci sono. Ci sono mugugni, poi vince il buon senso. La piazza si popola rapidamente: è centrale e trafficatissima. La piazza diventa anche la location del festival musicale De André, da un’idea di Dori Ghezzi. Vi si esibiranno Mannoia, Ruggieri, Morgan, Vecchioni e il giovanissimo Diodato. E la piazza si colora di pitture murali: da Bocca di rosa alla Guerra di Piero.

Nel 2004 viene approvato il Pru, il piano di recupero urbano. Consiste in una serie di interventi ben congegnati, realizzati da privati sotto la regia del Comune di Roma, per ristrutturare spazi in abbandono, come l’ex-stabilimento Nervi. La Magliana ne ottiene molto – marciapiedi, parcheggi, giardinetti e una prima sistemazione della golena – ma molto altro (il ponte pedonale sul Tevere verso la nuova università Roma Tre, un museo, il recupero della ex Buffetti, una seconda piazza di quartiere e un teatro) ri marrà sulla carta.


(articolo aggiornato il 10 Giugno 2022)