Nell’ansa di Tor di Valle si progetta il nuovo Stadio della Roma

Se ne parla dal 2013. L’Ippodromo di Julio Lafuente si è ormai da tempo appannato nel cuore dei Romani e la squadra di calcio As Roma, presieduta allora da James Pallotta, manifesta l’interesse ad edificare, al suo posto, un grande stadio di proprietà, con accanto una cittadella sportiva e un nuovo quartiere, con residenze e uffici. Partner della Roma in questo progetto è la società EurNova del costruttore Luca Parnasi. Il progetto del nuovo quartiere sportivo – firmato dall’architetto statuinitense Dan Meis – corre veloce: Comune di Roma, so cietà sportiva e costruttori si accordano sulla dotazione di infrastrutture pubbliche da consegnare alla città in cambio delle cubature edilizie rese disponibili intorno al nuovo stadio. Il Masterplan del nuovo quartiere (2016) contiene tre grattacieli – le Torri di Liebeskind –, un parco fluviale nella golena e importanti infrastrutture, come il prolungamento della Metro B e il rifacimento della via del Mare.

Nel maggio 2017 il nuovo sindaco Virginia Raggi riscrive il progetto: sarà #uno stadiofattobene, con il 40% di cubature in meno, senza grattacieli. Su 21 ettari complessivi, si prevede di dedicarne 5 allo stadio, 2 alla cittadella dei tifosi e 14 al nuovo abitato urbano. A fronte di minori cubature, i costruttori offrono però minori servizi: il Ponte di Traiano, l’attraversamento sul Tevere destinato a con giungere la stazione ferroviaria Magliana con lo stadio, a quanto pare non si farà.

Il 13 giugno 2018 lo stadio finisce su tutti i giornali, per un’inchiesta giu diziaria che vede arresti e denunce. Da quel momento il dossier-stadio di fatto è congelato.


(articolo aggiornato il 26 Ottobre 2022)