Il 20 agosto 1910 intanto, sopra i cieli della nuova borgata rurale Magliana, si consuma un fatto tragico: lo schianto dell’aviatore Vivaldi-Pasqua. L’episodio desterà viva commozione e avrà grande risalto sui giornali.

Il marchese Vittorio Ugolino Vivaldi-Pasqua è nato a Genova, nel 1885. Avviato alla carriera militare, ad appena ventiquattro anni ha appreso in Francia i rudimenti del volo aereo e ha acquistato un aereo Farman con motore Renault da 65 cavalli. Nell’aprile 1910 è tornato in Italia per proseguire le esercitazioni, distinguendosi per doti non comuni di ardimento e passione. Nell’estate che segue è a Roma, con il tenente pilota Umberto di Savoia, con cui condivide la passione per il volo. Il 18 agosto, presso il Campo di Centocelle, ottiene il brevetto aeronautico numero 6 del Regno d’Italia.

Appena due giorni dopo Vivaldi-Pasqua compirà il suo ultimo volo.

Partito dall’aviostazione di Centocelle, Vivaldi-Pasqua sorvola Maccarese e arriva a Civitavecchia. Al ritorno, sopra la Magliana, il motore improvvisamente si arresta. Con una manovra disperata, l’aviatore prova ad ammarare sul Tevere. Ma la lunga planata si arresta poco prima, nella tenuta della Muratella.

Lo schianto al suolo è terribile: il pioniere dell’aria muore sul colpo. Ha appena 25 anni.

Sarà ricordato come il primo caduto dell’aviazione italiana. Il rottame del motore è conservato al Museo storico del Genio militare di Roma.


(articolo aggiornato il 11 Giugno 2022)